MUSEO ELETTRICO - PERSONAGGI DELLA STORIA DELL'ENERGIA ELETTRICA
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Benjamin Franklin nacque a
Boston nel 1706 e morì a Filadelfia nel 1790.
Scienziato letterato e politico statunitense discendente
da famiglia calvinista immigrata dall'Oxfordshire, era destinato alla carriera
ecclesiastica. Purtroppo a dodici anni dovette abbandonare gli studi per occuparsi come
apprendista nella tipografia del proprio fratello James. Fra i libri che intanto leggeva
amò le opere del Defoe, del Locke, del Pascal e di questi imitò gusto ed espressione di
articoli che intanto andava pubblicando anonimi nella New England Courant, fondata
da lui e dal fratello a Boston nel 1721. Allontanatosi dal fratello che lo maltrattava, si
trasferì a Filadelfia, donde, per incarico del governatore della Pennsylvania, si recò a
Londra per perfezionarsi nell'arte tipografica. Qui scrisse A Dissertation on Liberty
and Necessity. Rientrato dopo due anni a Filadelfia, divenne tipografo ufficiale della
provincia: fondò allora la The Pennsylvania Gazette trasformatasi poi nella Saturday
Evening Post; in cui enunciò un suo credo etico campato su tredici punti a sostegno
di norme di vita pratica contrastanti con l'ortodossia puritana. Nel 1733 iniziò la
pubblicazione di The Poor Richard's Almanach e con questo almanacco educò fino al
l757 il popolo ad una morale laica tessuta su un fine umorismo che differì da quello
volteriano soltanto per la mancanza dell'aristocratica finezza dello scrittore francese.
Profondo studioso, Franklin apprese il latino, il francese, l'italiano e lo spagnolo. La
passione per le scienze fisiche e naturali lo guidò ad enunciare la legge di
conservazione di elettricità e la prima teoria dei fenomeni elettrici, fondata
sull'ipotesi dei due fluidi.
Gli esperimenti poi sul cervo volante elettrico e la successiva
scoperta sul potere delle punte lo portarono nel 1752 all'invenzione del parafulmine.
Questi studi furono descritti nell'opera Experiments and Observations on Electricity.
Non fu un grande scienziato ma il suo eclettismo fu insuperabile in tutto ciò che
riguardava Filadelfia, città ch'egli forni di biblioteca pubblica, di università, di
club e alla cui vita amministrativa partecipò divenendo membro dell'Assemblea provinciale
di Pennsylvania e poi direttore delle poste. Nel conflitto fra Corona e colonie inglesi
rifulsero le qualità diplomatiche di Franklin. Avuto mandato di difendere gli interessi
di ben quattro stati presso la madrepatria, sostenne per venti anni (dal 1757 al 1777) a
Londra dure battaglie con gli scritti (sono di questo periodo The Interest of Great
Britain whith regard to her Colonies; The Present Situation of our Public Affaires;
The true Sentiments of America e, il più interessante, An edict by the King of
Prussia-Rules by which a Great Empire May Be Reduced to a Small one e con i discorsi,
fra i quali famoso fu l'Examination, specie di requisitoria proferita alla Camera
dei Comuni, audace dimostrazione di coraggio e di dignità. Quando, rigettata dalle Camere
inglesi la petizione del primo Congresso americano si giunse alla guerra (1776), Franklin.
ritornò a Filadelfia. Accolto in trionfo, il 4 luglio partecipò alla dichiarazione
d'indipendenza. Ma nello stesso anno ritornava in Europa quale ministro plenipotenziario
in Francia ed a Parigi rimaneva fino al 1785. Se la Francia di Luigi XVI° non diede alle
colonie americane tutto l'appoggio nel quale Franklin sperava, è certo però che l'uomo
venne accolto con tutti gli onori e la sua opera di scienziato e di combattente del la
libertà ebbe degno elogio nel verso Eripuit coele fulmen sceptrumque tyurannis.
Nel soggiorno parigino scrisse ancora saggi e dialoghi satirici, The Whiste e Dialogue
between Franklin and the Gout con freschezza di vena quasi inconcepibile in un uomo
che ormai sfiorava gli ottant'anni. Ritornato a Filadelfia, nel 1785 fu eletto presidente
dello stato di Pennsylvania; nel 1787 deputato alla Convenzione Democratico convinto, si
batte affinché la Costituzione accettasse il sistema unicamerale; posto in minoranza,
seppe conciliare le diverse tendenze: Fu questo il suo ultimo atto politico. Alla sua
morte l'America decretava in suo onore un lutto di due mesi. Pochi mesi prima di morire
Franklin aveva posto fine al suo ultimo lavoro, On Slave-Trade, ma la sua opera
migliore, a cui è legata la fama dello scrittore, è l' Autobiography, iniziata in
Inghilterra nel 1771.
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