MUSEO ELETTRICO - PERSONAGGI DELLA STORIA DELL'ENERGIA ELETTRICA


Galileo Ferraris

Galileo Ferraris


Galileo Ferraris nasceva il 30 ottobre 1847 a "Livorno Piemonte" poi ribattezzato Livorno Ferraris in suo onore, moriva nella sua casa di Torino, in via XX settembre 46, il 7 febbraio 1897.

Si laurea in ingegneria e diventa assistente di fisica tecnica al Regio Museo Industriale Italiano (poi Politecnico di Torino).

Nel 1885 dimostra sperimentalmente in pubblico il risultato  
dei suoi studi: l'esistenza di un campo magnetico rotante generato mediante due bobine fisse, tra loro perpendicolari, percorse da correnti isofrequenziali in quadratura; un cilindretto di rame, immerso nel campo magnetico, si mette in movimento, tra la meraviglia dei presenti, sotto l'azione delle forze elettrodinamiche tra campo rotante e correnti indotte. 
E' l'inizio del motore asincrono. 

Galileo Ferraris pubblica la teoria del motore asincrono sulla rivista L'Elettricità, soltanto dopo tre anni, nell'aprile del 1888. 
Nel mese di maggio dello stesso anno, Nicola Tesla deposita in  America cinque brevetti sulla costruzione dei motori asincroni. 
Innegabile il primato scientifico di Galileo Ferraris sul principio di funzionamento e sulle basi teoriche del motore asincrono che Tesla utilizza per la sua costruzione su base industriale 
(i brevetti furono acquistati dalla Westinghouse). 
 

 Galileo Ferraris non ne fu amareggiato: "Ho visto a Francoforte che tutti attribuiscono a me la prima idea, il che mi basta. Gli altri facciano pure i denari, a me basta quel che mi spetta, il nome". 
Al convegno internazionale di elettricità che si tenne a Chicago, nell'agosto 1893, fu da tutti riconosciuto che la scoperta del campo magnetico rotante era dovuta al genio di Galileo Ferraris. 
L' invenzione del motore asincrono e i suoi studi sul funzionamento e sul rendimento dei trasformatori cambiarono il mondo
A proposito del convegno di Chicago, il prof. Carhart scrisse in proposito su "The Electrical World" del 15 febbraio 1887: "Egli (Ferraris) era il solo rappresentante dell'Italia nella Camera dei Delegati. Un fatto accaduto nella penultima riunione è indicativo della velocità e grandezza del suo intelletto. 
Un comitato, che riuniva i migliori rappresentanti della Camera di varie nazionalità, era stato incaricato di formulare la definizione dell'unità di misura dell'induttanza (henry). 
Tale comitato si incontrò ma non riuscì a concordare una definizione sulla quale tutti fossero d'accordo. Alla fine furono proposti due testi, dopo alcuni minuti di discussione il prof. Ferraris suggerì di cambiare in uno dei due testi alcune parole (due, forse tre) e questo pose la definizione nella forma finale 
da tutti accettata. 
Fu così evidente che questo uomo, che parlava l'inglese con molta difficoltà ed esitazione, aveva formulato in una lingua straniera una definizione che i suoi colleghi di madre lingua inglese avevano cercato di fare invano".
Le figure mostrano i primi quattro modelli di motore asincrono progettati da Galileo Ferraris. I modelli originali andarono distrutti nell'Esposizione nazionale elettrica di Como nel luglio 1899 insieme con i cimeli di Alessandro Volta. 
Essi sono una piccola parte della collezione degli apparecchi che furono usati per l"insegnamento delle Scienze Elettriche nel "Regio Museo Industriale Italiano" di Torino" poi nella "Scuola di Elettrotecnica", istituita per 
iniziativa di Galileo Ferraris presso il Regio Museo stesso nel 1889, successivamente incorporato nel Politecnico di Torino. Essa è attualmente conservata presso l'Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris.
Nel 1896 Galileo Ferraris fondò l'Associazione Elettrotecnica Italiana e ne divenne il primo Presidente nazionale. 
Nello stesso anno fu nominato senatore del Regno ovviamente non per meriti politici ma in riconoscimento dei suoi contributi scientifici e del suo prestigio internazionale. 
Nel discorso per la nomina a senatore disse: "lasciate che la mia mente. fissando l'avvenire si bei nella visione di una generazione non 
altro intenta che al bene del comune Paese", 
Galileo Ferraris morì il 7 febbraio 1897; interruppe le lezioni a causa della forte febbre: "Signori, la macchina è guasta, non posso conti nuare" disse nel congedarsi dagli studenti. 
Nello stesso giorno usciva il numero della rivista L'Elettricità", 
che riportava la sua nomina a presidente della nuova sezione AEI di Torino, avvenuta tre settimane prima: 
Il 15 u.s. presso la Società piemontese di elettricità a Torino, ebbe luogo un adunanza di elettrotecnici per la costruzione della Sezione di Torino dell'Associazione Elettrotecnica Italiana. 
Il senatore Ferraris, nonostante le sue vive insistenze per essere esonerato dalla carica di presidente della Sezione, essendo già presidente dell'Associazione generale, venne ugualmente eletto con la quasi unanimità di voti.

I suoi scritti più importanti furono:" Metodo per la trattazione del vettori rotanti o alternativi e una applicazione di essi ai motori elettrici a corrente alternata; Teoria geometrica dei campi vettoriali e sulla teoria matematica della propagazione dell'elettricità nei solidi omogenei ".  

Foto e testi per cortesia di TuttoNormel ed Ing. Carrescia 


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